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Scopriamo insieme i motivi per cui si devono rinvasare le piante e come farlo!
Sai come travasare correttamente le tue care piante senza bloccargli la crescita o peggio ancora senza farle morire per un travaso non fatto correttamente? Leggi il nostro articolo per non fare nessun errore!
Il rinvaso, ci sembra un’attività stressante e dannosa per le nostre piante: le togliamo dalla loro dimora, tagliamo l’impianto radicale se necessario e rivoluzioniamo quello che è tutto il loro mondo! Quello che però non sappiamo è che se il vaso non è adeguato alle dimensioni della pianta o alla loro crescita radicale, lei ne soffrirà: le radici quando trovano le pareti del vaso che impediscono di crescere, si piegano e tornano verso l’interno, avvolgendo troppo il pane di terra che consumerà troppo in fretta le sostanze nutritive. Si, perché se anche concimi costantemente la pianta o cerchi di dare le sostante nutritive che necessita, non basta. Il cambio di substrato è comunque la soluzione migliore.
Pertanto, dare nuova aria e posto alle radici, significa dare nuova energia alla pianta stessa.
Spesso le colture appena acquistate in vivaio o dal fioraio hanno vasi troppo piccoli: ti consigliamo di effettuare questo procedimento qualche giorno dopo l’acquisto; dai prima il tempo alla pianta di ambientarsi nella nuova casa!
Come abbiamo detto prima, il primissimo rinvaso deve esser effettuato quando si acquista la piantina, così da assicurarle una crescita sana e rigogliosa. Poi i tempi possono variare, solitamente consigliamo i 2 anni: questo perché avrà avuto tempo di svilupparsi in modo adeguato, prima sarebbe stato troppo presto!
Attenzione: i tempi di rinvaso, dipendono sempre dalla tipologia di coltura. Ci sono delle piante grasse che hanno una crescita radicale molto lenta, altri come la Surfinia, crescono molto rapidamente pertanto hanno bisogno di altri tempi!
Sicuramente si tratta di buon senso e di quando la pianta ci comunica di aver bisogno di essere spostata in un nuovo luogo. Solitamente si procede verso fine autunno o inizio primavera: nel primo caso hanno completato il ciclo di sviluppo ed entrano nel riposo vegetativo; nel secondo caso, è il periodo in cui le piante crescono con un attività vegetativa forte e noi gli vogliamo dare nuova energia con terreno e sostanze nuove.
Ci sono tantissimi tipi di vaso in commercio e la scelta potrebbe rivelarsi difficile per i neofiti del giardinaggio. Prima di tutto un fattore importantissimo è scegliere contenitori che hanno dei fori sul fondo: in questo modo l’acqua in eccesso avrà modo di defluire senza creare ristagni dannosissimi alle radici delle piante. I materiali più usati sono terracotta e plastica; vediamo brevemente le differenze.
Terracotta
La terracotta è moto utile per evitare ristagni idrici in quanto riesce ad asciugare attraverso le sue pareti l’acqua evaporata dall’interno. Dissipa il calore con facilità e assorbe il calore dall’esterno mantenendo fresco il substrato a protezione delle radici.
Per contro il materiale permeabile assorbe anche i Sali presenti nel terriccio e nei concimi rendendo più povero il terreno. Infine, pesa di più.
Plastica
Con i vasi di plastica è bene usare composti più grossolani dato che l’evaporazione di liquidi avviene solo dal substrato e non dai lati; se costantemente esposta ai raggi solari, alza la temperatura di ciò che contiene, pertanto è importante fare attenzione anche al posizionamento. Per ovviare a questo, i colori dei vasi cambiano un po’ la situazione: ti consigliamo di acquistare vasi marroni o colorati esternamente con le pareti nere. Si scaldano meno ma facilitano la crescita delle radici anche verso le pareti.
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